31 Dicembre 2024 - 11:03:47

di Tommaso Cotellessa

Il report diffuso dall’Ufficio studi della Confcommercio Abruzzo delinea uno scenario di lievissima ripresa nel bimestre novembre-dicembre 2024 ma all’interno del quale persistono criticità strutturali. L’anno infatti per la regione Abruzzo si chiude con un leggero aumento dei consumi, un’inflazione che resta sotto controllo, ma anche un l’allarmante diminuzione di negozi fisici a vantaggio dell’e-commerce.

Nel dettaglio la crescita dei consumi si attesta allo 0,3% nel novembre del 2024 e una crescita del Pil del 0,9% annuo nel dicembre 2024. In particolare, a novembre, l’Indicatore dei Consumi Confcommercio indica un +0,3% tendenziale per la spesa delle famiglie. Un dato, quest’ultimo, non particolarmente brillante, con i servizi come unico comparto che continua a crescere (+1% nel confronto annuo).

Le difficoltà strutturali persistono nei settori dell’abbigliamento e delle calzature, mentre si registrano modesti segnali di ripresa nella domanda del settore dei mobili, mentre resta critica la situazione dell’ automotive.

La crescita dei consumi, seppur non in misura evidente e riferita a specifici comparti“, spiega Alberto Capretti, presidente vicario Confcommercio Abruzzo, “fornisce segnali tutto sommato positivi in Abruzzo, anche se la propensione al consumo e, quindi, il ripristino del pieno funzionamento del circuito redditi-fiducia-consumi non può essere dato per scontato. Le ultime indagini del Centro studi Confcommercio indicano un approccio favorevole delle famiglie agli acquisti del mese di dicembre, solo in parte anticipati da quelli effettuati nell’ultima settimana di novembre“. Per quanto riguarda l’inflazione, la risalita non desta preoccupazioni: la stima è del +0,3% congiunturale e del +1,6% tendenziale a dicembre, con il dato medio 2024 a +1%.

Nonostante i piccoli segnali di ripresa nei consumi, il commercio al dettaglio fisico sta subendo un rapido declino. Nei primi tre mesi del 2024, in Italia sono scomparse circa 10mila attività commerciali, con una media di oltre quattro negozi chiusi ogni ora. Anche in Abruzzo, il fenomeno è evidente, con un aumento del 13% delle vendite online rispetto all’anno precedente, che ha generato oltre 734 milioni di spedizioni, quasi 84mila pacchi consegnati ogni ora. Per affrontare questa transizione, Confcommercio suggerisce tre direttrici: aumentare l’efficienza dei processi, migliorare l’esperienza di acquisto e acquisire nuove competenze digitali.

Tra il 2012 e il 2023, la spesa per consumi in Abruzzo è aumentata solo del 3,8% e risulta ancora inferiore dell’1,6% rispetto al 2007. Tuttavia, il settore dei servizi continua a guadagnare terreno: nel 2023, rappresentava il 50,8% dei consumi totali, confermando la tendenza verso una maggiore terziarizzazione dell’economia. Dopo le battute d’arresto causate dalla pandemia e dalla crisi energetica, questa dinamica si è nuovamente rafforzata.

La clientela è sempre più frammentata e fluida tra canali fisici e digitali,” spiega Capretti. “Questo richiede agli operatori del commercio al dettaglio un ripensamento strategico per intercettare le nuove esigenze e cogliere le opportunità emergenti.

Secondo il Centro studi di Confcommercio Abruzzo, il rilancio del commercio passa attraverso tre azioni principali: efficienza e produttività, dotarsi dunque di una presenza su più canali di vendita, semplificando e ottimizzando il processo di acquisto per il cliente. Esperienza e significato differenziando l’offerta puntando su specializzazione, allestimenti innovativi e valorizzazione del personale. Competenze digitali promuovendo investimenti in tecnologia informativa e analisi dei dati di mercato per migliorare l’offerta.

In un contesto in continua evoluzione, il commercio al dettaglio abruzzese è chiamato ad affrontare sfide significative, ma anche a cogliere opportunità per costruire un modello più resiliente e innovativo.