22 Agosto 2025 - 11:03:01
di Tommaso Cotellessa
Un timore diffuso monta all’interno del settore enologico dopo l’imposizione di dazi al 15% sulle esportazioni negli Stati Uniti. Per gli operatori vinicoli infatti il mercato d’oltre oceano è una delle fonti di approvvigionamento più redditizie perciò i dazi potrebbero rappresentare una seria stangata per il comparto.
A dare voce alle preoccupazioni del settore è Angelo Radica, presidente dell’Associazione Nazionale Città del Vino, di cui fanno parte oltre 500 Comuni a vocazione vitivinicola. Per Radica infatti è necessario far rientrare il settore del vino all’interno di un ventaglio di eccezione e perciò si dice pronto, a nome dell’intera associazione da lui rappresentata, a sostenere ogni sforzo profuso per ottenere questo risultato
Il presidente delle Città del Vino auspica in tal senso un prolifico confronto che tuteli un comparto come quello del vino, così strategico per l’economia del nostro Paese, e centrale per la cultura e l’identità dei territori- Per questo motivo Radica rivolge ha rivolto al Governo, a nome dell’associazione, l’invito a valorizzare il percorso aperto nelle settimane scorse, quando fu la presidente del Consiglio in persona a prendere parte a un incontro con la filiera vitivinicola.
«Bisogna essere pronti – scrive Radica – e fare in modo che questo momento di rischio e di incertezza possa essere foriero di un nuovo slancio. Le nostre proposte le abbiamo esposte al governo, e le ribadiamo ora, come possibili pilastri di una strategia unitaria per un nuovo inizio. Servono investimenti e misure per: ricambio generazionale alla guida delle aziende, semplificazione amministrativa, aiuti al credito, supporto ai consorzi per l’accesso ai mercati esteri, sgravi a vantaggio della concentrazione dell’offerta cooperativa, potenziamento del fondo per le calamità naturali, riduzione dei tempi di erogazione delle indennità assicurative».