03 Dicembre 2023 - 07:22:28
di Giustino Masciocco
Oggi proviamo a spiegare in che modo, i consiglieri comunali, possono formulare richieste di chiarimento al sindaco oppure agli assessori delegati, su materie di competenza del Consiglio Comunale.
Porteremo ad esempio l’interpellanza, presentata dal consigliere di opposizione Paolo Romano, su Ponte Belvedere, discussa nella scorsa seduta di consiglio.
L’interpellanza, come previsto dal comma 2 dell’art. 48 del Regolamento comunale, “consiste nella domanda rivolta da uno o più consiglieri al sindaco o alla giunta per conoscere i motivi, i criteri e gli intendimenti sulla base dei quali siano stati adottati taluni provvedimenti ovvero trattati determinati affari; attraverso l’interpellanza il consigliere può inoltre chiedere al sindaco o alla giunta di precisare al consiglio come si prefiggano di operare in merito ad un determinato fatto o problema”.
In modo diligente e approfondito, dopo aver visionato la documentazione relativa, il consigliere Paolo Romano ha depositato una interpellanza al sindaco (troverete il documento integrale in calce) sulla situazione di Ponte Belvedere, con la quale ha chiesto, in sette punti, lo stato dell’arte dei lavori, i costi di ricostruzione, le dimissioni del Rup, il perché di due progetti esecutivi, la variante al progetto definitivo, i rilievi posti dalla società Bureau Veritas che si occupa della validazione del progetto e infine sui possibili maggiori costi che il comune potrebbe subire.
Nella risposta in aula (troverete il documento integrale in calce), assegnata al vice sindaco Raffaele Daniele, si riscontrano le risposte, ai punti evidenziati nell’interpellanza, non in modo discorsivo ed esauriente, ma con un elenco di note e di date che non portano a fare completa chiarezza sui dubbi posti dal consigliere comunale. Ciò non vuol dire che, secondo il regolamento, il vice sindaco non abbia avuto fede ai suoi impegni, però in questo modo “svicola” nel dare un suo parere sulle questioni scottanti evidenziate.
Capirete bene che, gli strumenti e i supporti amministrativi in possesso dei consiglieri comunali, sono ben poca cosa rispetto all’apparato messo a disposizione degli assessori per contrastarne l’attività politico amministrativa, per questo motivo, a chi di loro si impegna nell’interesse della Città, va riconosciuto e rispettato il lavoro svolto. Troppo spesso queste attività di acquisizione d’informazioni sono viste come pretestuose e quindi da osteggiare “a prescindere”.
L’elettorato, negli ultimi anni, si è rivelato molto volubile, chi oggi ha la responsabilità di amministrare potrebbe ritrovarsi, la prossima volta, in minoranza. Anche per questo motivo, ma soprattutto nell’interesse dei cittadini, se qualcuno pone delle domande in loro rappresentanza, le risposte dovrebbero essere chiare e complete.