15 Febbraio 2024 - 10:17:16

di Martina Colabianchi

È bene ricordare che se la fusione dei consorzi di sviluppo industriale fu una decisione della giunta regionale di centrodestra, nel lontano 2011, quella di individuare la sede dell’azienda che nasceva dalle loro ceneri, l’Arap, fu adottata nel 2016, nel bel mezzo della giunta targata D’Alfonso. È sufficiente fare una ricerca in rete per dimostrare come le elucubrazioni del Partito democratico aquilano di oggi vengano smentite dalle dichiarazioni dei suoi stessi rappresentanti, come l’allora presidente del Consiglio comunale Carlo Benedetti, che nel 2016 denunciava il rischio per la città di ‘uscire impoverita e svuotata di una ulteriore realtà rappresentativa e operativa’, proprio a proposito della chiusura della sede aquilana”.

Così in una nota Michele Malafoglia, portavoce cittadino di Fratelli d’Italia L’Aquila, a proposito della nota del Pd sullo spostamento della sede di Confindustria che, in un passaggio, accusa il sindaco Biondi di non aver difeso la città quando è stata individuata Cepagatti come sede dell’Arap.

Ma c’è di più, la ricca rassegna stampa dell’epocacui dovrebbero attingere anche gli smemorati del Pd ci consegna anche un botta e risposta tra Guido Liris, all’epoca consigliere comunale di opposizione, e Pierpaolo Pietrucci, già consigliere regionale pur se in quel momento di maggioranza, nella quale probabilmente è stato molto poco incisivo”, prosegue Malafoglia, “considerando che, all’allarme lanciato dal primo, il secondo rispondeva che insieme al vicepresidente Lolli stava lavorando per scongiurare ‘un depauperamento degli uffici aquilani dell’Arap e in generale di quelli delle aree interne (di Avezzano e Sulmona)‘. Non c’è che dire, hanno raggiunto uno straordinario risultato!”.

Giova inoltre ricordare, per essere puntuali, considerando che siamo costretti a rispondere a fatti agevolmente documentabili”, conclude Malafoglia, “che la legge dell’allora assessore alle Attività produttive Alfredo Castiglione, la n.23 del luglio 2011, stabilisce che l’Arap opera nei comprensori tramite strutture organizzative territoriali utilizzando le sedi consortili pre-esistenti. Ogni scelta di diversa dislocazione è dunque successiva, compiuta in fase di attuazione di quella norma che, ribadiamo, è avvenuta durante la giunta D’Alfonso”.