14 Giugno 2024 - 10:43:40

di Redazione

Mancano ancora due mesi all’avvio della Perdonanza 2024 ed è già scontro sulla questione del posizionamento del palco di fronte alla Basilica di Collemaggio che l’anno scorso sollevò una serie di polemiche per l’eccessiva vicinanza alla facciata dell’edificio sacro.

Nei giorni scorsi, una petizione, con oltre 130 firme di cittadini aquilani, è stata inviata alla Soprintendenza Abap e, per conoscenza, al Comune e al ministero della Cultura, “affinché vengano salvaguardati, in occasione della prossima Perdonanza, i valori immateriali, sia religiosi che culturali, della Basilica di Collemaggio”.

L’iniziativa è dell’associazione Cittadini per il centro storico nasce con lo scopo “di porre la massima attenzione nel rilascio della eventuale autorizzazione alla collocazione del palco per gli spettacoli musicali”, soprattutto alla luce delle polemiche dello scorso anno.

“La preoccupazione che ci ha mossi – scrivono i firmatati della petizione – è quella di evitare che la Basilica venga sottoposta nuovamente a trattamenti umilianti come quelli subiti lo scorso anno, quando a causa del palco collocato a pochi metri dalla sua facciata, non solo venne cancellata dalla vista e resa quasi inaccessibile, ma si rischiò di mettere in pericolo la sua stabilità a causa delle vibrazioni sonore, nonché danneggiare il manto erboso. Ci piace sottolineare come la petizione sia un esempio virtuoso di collaborazione tra associazioni e semplici cittadini mossi esclusivamente dall’interesse collettivo della comunità aquilana, che ci auguriamo trovi sempre maggiore applicazione in futuro», concludono. Nella lettera inviata alla Soprintendenza si chiede «un’attenta analisi preventiva alla luce dei fatti della 729esima Perdonanza Celestiniana del 2023, affinché venga tutelata sia lo spirito religioso della Perdonanza Celestiniana, sia la sicurezza, tutela e fruizione della Basilica e dello spazio circostante oggetto di tutela paesaggistica, valutando se sia opportuno rilasciare una eventuale nuova autorizzazione, qualora anche nel 2024 pervenisse la richiesta di autorizzazione al montaggio del palco nell’area della Basilica di Collemaggio”.

I cittadini fanno inoltre riferimento all’autorizzazione rilasciata in occasione della Perdonanza 2023 dalla Soprintendenza che auspicava “un uso dello spazio sacro e monumentale della Basilica, dedicato alle sole celebrazioni religiose” e a condizione che fosse garantita “la più ampia visibilità della facciata” e che “tutte le aree interessate fossero ripristinate nello stato attuale dei luoghi”.

I firmatari hanno posto quindi dei dubbi sul fatto che queste prescrizione siano state rispettate, allegando foto del manto erboso successive alla rimozione della copertura dovuta alla presenza del palco e della porzione di facciata visibile alle spalle del palco.

A replicare ai firmatari della petizione, ieri, i capigruppo di maggioranza in Consiglio comunale.

Avremmo preferito non scomodare Celestino V con questioni terrene, ma le 131 persone che si sono appellate a Soprintendenza e Comune per scongiurare il montaggio del palco davanti la Basilica di Collemaggio per la Perdonanza non se ne sono fatte scrupolo. Eppure, c’è ben poco di spirituale nelle vere motivazioni che sottendono la piccola ‘petizione’ – hanno scritto in una nota – Scorrendo l’elenco dei nomi che hanno firmato, infatti, abbiamo desunto facilmente lo ‘spirito’ che li accomuna: l’opposizione a tutti i costi. A partire da quella presente in Consiglio, con i suoi maggiori esponenti e relative famiglie, che hanno sempre attivamente partecipato agli eventi organizzati in questi anni sotto il palco – e dietro – della Basilica, applaudendo e ringraziando per la magnifica emozione. Passando per i rappresentanti delle maggiori istituzioni culturali locali che proprio su quel palco hanno visto esibirsi le loro ‘creature’ artistiche. O, che dire, dei maggiori vertici della scorsa amministrazione che il palco davanti a Collemaggio lo avevano approvato e montato, privo – questa volta sì – di senso estetico e davvero deturpante del complesso estetico del nostro monumento“.

Insomma – proseguono i consiglieri – non vorremmo stare qui a ricordare, ancora, il successo mediatico e popolare della programmazione portata al cospetto della Basilica, protagonista dentro e fuori, di un evento che, proprio grazie all’instancabile lavoro dell’Amministrazione Biondi e alla collaborazione con il maestro Leonardo De Amicis e l’Arcidiocesi, ha ottenuto il riconoscimento Unesco, la visita di Papa Francesco nel 2022, un giubileo tutto nostro, un’attenzione dalla stampa nazionale e internazionale mai raccolta. Inutile, infine, ricordare come tutto questo impegno ha condotto a un riconoscimento ancora più importante, quello di Capitale italiana della Cultura (tacciamo sul tentativo per Capitale europea di cui tutti conosciamo l’esito). E che mentre il covid impediva uno svolgimento ‘normale’ di qualunque manifestazione, la Perdonanza andava avanti, forte proprio di quella fortissima immagine simbolica e spirituale che arrivava nelle case degli italiani. Un’immagine di speranza e rinascita. Se in questa terra crediamo, se nel suo potenziale stiamo investendo, dovremmo farlo tutti, in maniera corale. Invece a noi sembra l’ennesima rivalsa di giustizieri dimezzati dalle loro stesse azioni, buone solo per loro e non protese al bene della nostra comunità“.

Immediata la controreplica del associazione Cittadini per il centro storico: “La lettura della risposte dei consiglieri comunali di maggioranza alla nostra petizione accresce la preoccupazione sulle sorti della Basilica, poiché non affronta il merito della questione, dando risposta alle domande che abbiamo posto: verranno rispettate le prescrizioni della Sovrintendenza sul posizionamento del palco e sulla gestione degli spettacoli musicali? Verranno adottate misure adeguate a salvaguardare la Basilica di Collemaggio?”.

“Nessuna risposta ci è stata data dai consiglieri di maggioranza i quali si sono limitati a intonare l’autorefenziale ritornello del ‘successo mediatico e popolare della programmazione portata al cospetto della Basilica’, alla quale evidentemente possono essere sacrificati i valori spirituali, culturali ed artistici
che rappresenta. Per questo, ci appelliamo con ancora maggior forza alla Soprintendenza: ritiene che le sue prescrizioni siano state rispettate nel 2023? Accetterà che anche quest’anno avvenga lo stesso, senza opporsi in alcuno modo e anzi diventando complice di questa gestione dei beni culturali? Attendiamo una risposta, abbiamo fiducia nella Sovrintendenza. Non possiamo, infine, esimerci dal rilevare che una civile petizione di 131 cittadini preoccupati per le sorti del monumento simbolo della nostra Città sia stata tacciata di essere una bieca operazione di polemica politica e che i suoi firmatari siano stati irrisi pubblicamente da chi li rappresenta e dovrebbe schierarsi al loro fianco”.